cert rei

Cert REI: vediamo insieme di cosa si tratta

Il modello cert REI è uno di quelli che proprio non può mancare in una pratica antincendio. Di cosa si tratta? A cosa serve? Vediamo insieme questi aspetti.

iscritto negli elenchi – professionisti antincendio – codice di prevenzione – deve essere – caratteristiche di resistenza – certificazione di resistenza – classificazione di resistenza – classe di resistenza – valutazioni analitiche

Negli ultimi anni la responsabilità di professionisti antincendio è giustamente aumentata. Su di loro grava la responsabilità di presentare pratiche antincendio correttamente redatte. Soprattutto complete della relativa modulistica.

In questo articolo ci occupiamo di prevenzione incendi. In particolare vediamo il modello cert.rei. Si tratta di un modello che fa parte dei modelli ministeriali usati per la presentazione della SCIA antincendio E’ utilizzato per attestare le prestazioni di resistenza al fuoco delle strutture.

Il modello cert. REI

Semplificando possiamo dire che le prestazioni in termini di resistenza al fuoco richieste alle strutture sono formalizzate con questo modulo. Queste sono indicate come requisiti dalle normative “verticali” specifiche per le varie attività. Ad esempio le autorimesse, gli ospedali e così via.

Nel caso in cui ci si trovasse ad operare invece in una attività non coperta da una norma verticale, in genere, si farà riferimento al Testo Unico Antincendio ed alla stima del carico di incendio.

Una volta definita la prestazione richiesta, si dovrà procedere con le opportune valutazioni per poter arrivare a classificare il livello di resistenza al fuoco. Tale attività può essere portata avanti seguendo tre strade. Il metodo tabellare, il metodo analitico o il metodo sperimentale.

Chiaramente queste valutazioni, anche in base ai risultati ottenuti, dovranno essere riportate all’interno del modello cert.rei struttura. Tale modulo dovrà essere sottoscritto da un professionista antincendio iscritto negli elenchi ministeriali relativi ed andrà inserito nella pratica che sarà presentata al comando VV.F. territorialmente competente.

Dunque possiamo dire che il modello cert REI attesta la resistenza al fuoco delle strutture che sono indicate al suo interno. Da notare che il professionista che lo sottoscrive certifica anche la corretta posa degli elementi. Nonché di eventuali protettivi utilizzati, come ad esempio le vernici intumescenti.

C’è anche da dire che il professionista che sottoscrive il Cert. REI potrà (e farebbe bene a farlo) raccogliere i certificati di corretta posa di eventuali nuovi elementi.

Ovvero di protettivi installati da parte da chi effettivamente ha fatto il lavoro. In questo modo potrà indicare nel modello cert. REI i certificati di prodotti e/o le relazioni di calcolo redatte da eventuali altri professionisti.

Il ruolo del professionista antincendio

Riguardo le indicazioni da seguire per la modulistica antincendio relativa alla resistenza al fuoco è possibile fare riferimento alla circolare n. 1681 del 11.02.2014.

Il modello ministeriale cert. rei rappresenta dunque un modello ministeriale fondamentale.

Attraverso questo il professionista antincendio certifica la resistenza al fuoco dei prodotti e/o degli elementi costruttivi. Nonché di eventuali protettivi. Presenti in opera.

Per questi certifica che la resistenza al fuoco si estende anche alle loro unioni. Nonché ai rispettivi dettagli e particolari costruttivi.

Nel modello cert REI non rientrano però le porte tagliafuoco e comunque gli elementi di chiusura. Questi vanno certificati nel modello ministeriale dich. Prod.

Il modello cert REI dovrà essere prodotto tutte le volte che la prestazione di resistenza al fuoco riguarda un elemento costruttivo. Il professionista antincendio è quindi chiamato a svolgere una verifica delle condizioni di posa in opera.

Per farlo si baserà sulle proprie conoscenze e competenze tecniche. Nonché su quanto riportato nei rapporti di prova e classificazione emessi dai laboratori ministeriali a seguito di test antincendio.

Terminata tale fase andrà a certificare il fatto che quanto presente in opera soddisfa il requisito minimo di resistenza al fuoco previsto dal progetto. Ovvero dallo specifico decreto ministeriale.

Si tratta dunque di un atto conclusivo. Rappresenta la testimonianza della prestazione del prodotto in opera. Nonché la corretta realizzazione. Oltreché l’uso conforme alle indicazioni del fornitore/produttore.

Rimandiamo alla lettura della circolare per maggiori dettagli. Potete scaricarla cliccando sul pulsante di seguito: