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Coronavirus italia: analizziamo i punti del protocollo

Continua l’emergenza coronavirus in Italia. Approfondiamo l’analisi del protocollo di sicurezza sul lavoro per coronavirus siglato sabato scorso. Andiamo a vedere in dettaglio i 13 punti di cui si compone.

La prosecuzione delle attività produttive. Tenuto conto della emergenza legata al rischio coronavirus in Italia. Può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione.

Inizia così il documento firmato dal Premier Giuseppe Conte a tutela dei lavoratori e condiviso con le parti sociali.

Informazioni ai lavoratori per l’emergenza coronavirus in Italia

Il primo articolo del Protocollo è dedicato alla informazione dei lavoratori. La trasparenza. Infatti, è un aspetto che da tempo si è consolidato nel diritto. Ciò al fine di infondere fiducia nei processi che riguardano i cittadini.

Permettendo loro di comprenderli. Nonché, se necessario, di opporvisi.

L’azienda, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, deve informare tutti i lavoratori. Nonché chiunque entri in azienda. Circa le disposizioni delle Autorità in merito all’emergenza coronavirus in Italia.

Consegnando e/o affiggendo all’ingresso. Nonché nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali. Ancora, degli appositi depliants informativi. In particolare. Le informazioni devono specificare:

  • L’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°). Ovvero di altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.
  • La conoscenza e l’accettazione di non poter fare ingresso in azienda. Ovvero di permanervi e di dover dichiarare subito laddove. Anche in seguito all’ingresso. Sussistano le condizioni di pericolo. Ad esempio sintomi di influenza. Nonché temperatura o provenienza da zone a rischio. Ovvero contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc. In tali casi. Infatti. I provvedimenti dell’Autorità impongono di informare il medico di famiglia. Nonché l’Autorità sanitaria e di rimanere al proprio domicilio.
  • L’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità. Nonché del datore di lavoro. Nel fare accesso in azienda. In particolare. Mantenere la distanza di sicurezza. Nonché, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene.
  • L’impegno a informare il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa. Avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti.

Obiettivo sicurezza

È obiettivo prioritario coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Nell’ambito di tale obiettivo, stante l’attuale emergenza coronavirus in Italia, si può prevedere anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività.

Sanificazione ambienti di lavoro

Tenuto conto della situazione emergenziale del coronavirus in Italia. Il protocollo prevede che siano incentivate le operazioni di sanificazione coronavirus nei luoghi di lavoro. Anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.

Coronavirus Italia e controllo della temperatura

Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro.

Nell’ottica della gestione di sicurezza del coronavirus in Italia. Le persone in tale condizione saranno isolate e fornite di mascherine non dovranno recarsi al Pronto Soccorso. Ovvero nelle infermerie di sede.

Bensì dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.

Autisti mai negli uffici

Se possibile. Gli autisti dei mezzi di trasporto. Stante l’attuale emergenza coronavirus in Italia. Devono rimanere a bordo dei propri mezzi.

Non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno. Sarà necessario individuare/installare servizi igienici dedicati.

Dunque bisognerà prevedere il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente. Nonché garantire una adeguata pulizia giornaliera.

Stop visitatori

Va ridotto. Per quanto possibile. L’accesso ai visitatori. Qualora fosse necessario l’ingresso di visitatori esterni. Ad esempio impresa di pulizie o manutenzione.

Gli stessi dovranno sottostare a tutte le regole aziendali in essere per l’emergenza coronavirus in Italia. Ivi comprese quelle per l’accesso ai locali aziendali di cui al precedente paragrafo.

Pulizie giornaliere per l’emergenza coronavirus in Italia

L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.

Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali. Si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute. Nonché alla loro ventilazione.

Occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.

L’azienda in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute secondo le modalità ritenute più opportune. Può organizzare interventi particolari/periodici di pulizia ricorrendo agli ammortizzatori sociali (anche in deroga).

Igiene personale per l’emergenza coronavirus in Italia

Tenuto conto dell’emergenza coronavirus in Italia. E’ obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche. In particolare per le mani.

L’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani. E’ raccomandata la frequente pulizia delle mani con acqua e sapone.

Mascherine per i dipendenti

L’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione indicati nel Protocollo è fondamentale. Vista l’attuale situazione di emergenza. E’ legata alla disponibilità in commercio. Per questo:

  1. Le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’OMS.
  2. Data la situazione di emergenza. In caso di difficoltà di fornitura. Con la sola finalità di evitare la diffusione del virus. Potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dell’autorità sanitaria.
  3. E’ favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS.

Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro. Ovvero non siano possibili altre soluzioni gestionali. E’ comunque necessario l’uso delle mascherine. Nonché altri dispositivi di protezione.

Quali guanti, occhiali e tute. Nonché cuffie, camici, ecc. Conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.

Spogliatoi e spazi comuni. Come gestirli nell’emergenza coronavirus in Italia

L’accesso agli spazi comuni. Comprese le mense aziendali. Noché le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato. Con la previsione di una ventilazione continua dei locali.

Nonché di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi. Bisogna sempre garantire il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

Vista l’emergenza coronavirus in Italia, occorre provvedere alla preparazone degli spazi. Nonché alla sanificazione degli spogliatoi. Ciò per lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro. Oltreché per garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie.

Occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera. Con appositi detergenti dei locali mensa. Nonché delle tastiere dei distributori di bevande e snack.

E’ possibile chiudere i reparti

Le imprese portranno disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione. Ovvero comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work.

Ancora, potranno utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali. Par, rol e banca ore.

Generalmente finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione. Se questi non fossero ancora sufficienti si useranno i periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti.

Stop trasferte e viaggi di lavoro

Sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate

Ingressi e uscite scaglionate

Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni. Ad esempio ingressi e spogliatoi. Nonché sala mensa.

Dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali. Nonché garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.

Stop riunioni in presenza e formazione

Non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza. Se non è possibile disporre di un collegamento a distanza.

Dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria. Comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale. Nonché un’adeguata pulizia/areazione dei locali e sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni.

Nonché ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati. E’ comunque possibile, qualora l’azienda lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart work.

Gestione di un caso sintomatico

Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre. Nonché sintomi di infezione respiratoria. Come la tosse.

Lo deve dichiarare subito all’ufficio del personale. Si dovrà procedere al suo isolamento. Oltreché a quello degli altri presenti dai locali.

Valutata l’emergenza coronavirus in Italia l’azienda avverte subito le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid-19 forniti dalla Regione o dal ministero della Salute.

L’azienda inoltre collabora per la definizione degli eventuali contatti stretti. È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo in questione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del Rls.

Conclusioni

Per oggi concludiamo questa analisi del protocollo per il contenimento della diffusione da Covid-19. Come sempre, vi invitiamo a registrarvi alla nostra newsletter sicurezza sul lavoro per restare sempre aggiornati!