Mappa concettuale come base della sicurezza sul lavoro
Dal punto di vista dei metodi di studio l’uso di una mappa concettuale è uno di quegli strumenti usato fin dalla scuola primaria per aiutare l’apprendimento. Grazie alla loro rappresentazione grafica e all’uso di parole chiave è possibile realizzare delle strutture cognitive finalizzate a garantire un apprendimento significativo.
Cerchiamo allora di capire come questo strumento possa essere applicato in tema di sicurezza sul lavoro ed utilizzato nell’ambito della formazione.
L’organizzazione della sicurezza sul lavoro
In ogni azienda vi sono gioco forza delle relazioni associative tra le varie figure che hanno un ruolo ben preciso in materia. Tali figure sono spesso indicate anche con acronimi o simboli, stiamo pensando ad esempio ai RLS, RSPP, ASPP, al medico competente (MC). Ancora il Datore di Lavoro (DDL) i preposti, i dirigenti ecc.
Insomma il “pianeta” sicurezza in una azienda sarà o, meglio, dovrebbe essere articolato con una mappa concettuale che è funzione delle necessità aziendali. Dunque sarà normale aspettarsi in aziende poco strutturate e, magari a conduzione familiare. Una organizzazione abbastanza elementare. Fatta cioè di poche persone con compiti più o meno ben definiti.
Se invece pensiamo ad una azienda più strutturata con magari più sedi sul territorio, tanti reparti produttivi e molti fattori di rischio. In tal caso sarà lecito aspettarsi una “squadra” di persone dedicate alla sicurezza sicuramente maggiore rispetto al caso precedente. Sia ben chiaro, valutazioni di questo tipo sono, per legge, responsabilità del datore di lavoro.
Quindi lui, a suo insindacabile giudizio, assumendosi la piena e totale responsabilità delle sue scelte. Avrà il compito di valutare l’adeguatezza delle persone messe in campo. Sia in termini puramente numerici, che dal punto di vista delle competenze e conoscenze.
A riguardo può essere molto utile creare mappe concettuali per fissare i concetti chiave da raggiungere. In questo modo il datore di lavoro potrà portare avanti questa attività in modo più agevole.
L’uso di una mappa concettuale nella sicurezza sul lavoro
Mettendosi nell’ottica del datore di lavoro i concetti principali da tener presente quando si va a strutturate il team di lavoro sono diversi. Non dobbiamo dimenticare che a questa squadra poi lui stesso si affiderà per gestire nel modo migliore la sicurezza aziendale.
Si tratta quindi di un passaggio che è di fondamentale importanza. Puntare infatti sulle “persone sbagliate” può avere gravissime ripercussioni. Sia in termini economici che in termini di responsabilità.
Certo, esempi di mappe concettuali ve ne sono tanti. Variano per forma geometrica, per nodi concettuali o per tipi di collegamenti. Tuttavia, in poche parole, nel nostro caso, la creazione della mappa sarà abbastanza semplice.
Il primo passaggio a monte sarà quello di prevedere le figure che tassativamente devono essere presenti. Quindi il datore di lavoro, il RSPP, il RLS ed i lavoratori. Partiamo proprio dall’analisi sintetica di queste figure.
Datore di lavoro
Quando andrà a strutturare la sua mappa concettuale il datore di lavoro, per ciascuna delle figure indicate in precedenza, dovrà prevedere il tipo e la mole di lavoro che questi devono portare avanti. Chiaramente qui ci stiamo riferendo a mappe mentali che guardano esclusivamente alla sicurezza sul lavoro.
Dunque, pensando ad esempio ai lavoratori, va da sé il fatto che questi avranno un orario da rispettare. Nonché tutta una serie di procedure operative da conoscere. Questo aspetto però, in tale sede, non ci interessa. In seguito poi, ogni mappa concettuale potrà essere integrata con altre mappe così da avere un quadro della situazione generale e dettagliato al tempo stesso.
Infatti possiamo dire che le mappe concettuali possono essere “unite” tra loro ed, in generale, gestite in funzione delle necessità. Questo è sicuramente uno dei loro tanti punti di forza.
Dunque il primo passo da are è quello di fissare le figure previste indicando le competenze richieste per ciascuna figura ed il tipo di attività che ci si aspetta da loro. Si tratta di una fase che può sembrare semplice ma, in realtà, non lo è. Certo, per alcune di loro (es. RSPP e lavoratori), avremo in supporto i riferimenti normativi.
Le insidie da evitare
Tuttavia bisogna tener presente un concetto importante. La norma fissa i “livelli minimi” e gli “obiettivi”. Sta poi ad ogni datore di lavoro portare avanti l’attività di valutazione del raggiungimento degli obiettivi fissati dalla norma.
Questo, a prescindere dai livelli minimi. Infatti ben potrebbe capitare il caso in cui, ad esempio, in una azienda per far fronte ad uno specifico particolare fattore di rischio. Si va a richiedere al RSPP una competenza che non è espressamente prevista dalla norma.
Si capisce bene quindi come il compito del datore di lavoro sia estremamente delicato ed, in questo, le mappe concettuali possono supportarlo molto.
RSPP
Venendo ora al RSPP. Dopo averne fissato competenze e compiti. Bisognerà valutarne anche le relazioni in funzione di tutti gli altri elementi presenti nella mappa. Il RSPP è un’altra di quelle figure chiave all’interno dello “scacchiere” della sicurezza aziendale.
Sarà forse antipatico dirlo ma quanto più la situazione è complessa, tanto più il RSPP dovrà essere “di spessore”. Egli infatti fa da collante e catalizzatore tra tutte le varie figure in gioco. Questo è sicuramente vero se guardiamo l’azienda dal puto di vista della sua organizzazione interna.
Non solo, rappresenta spesso anche il “biglietto da visita” verso aziende terze o organi di vigilanza. Infatti spesso è chiamato a partecipare a riunioni di coordinamento o ad interfacciarsi con ASL, VV.F. ecc. Si comprende bene dunque quanto sia fondamentale l’importanza, soprattutto a certi livelli, di scegliere nel modo giusto la persona a cui affidare questo incarico.
RLS
Gli RLS, cioè i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza, sono parte attiva del quadro previsto dal legislatore sul tema. Nel 2021 ormai queste posizioni sono più che ben delineate. Grazie al loro ruolo rappresentano degli osservatori privilegiati. Hanno il compito, grazie alla loro posizione e conoscenza, di suggerire ed incentivare la promozione delle misure di sicurezza.
A questo punto è bene chiarire una cosa. RLS e lavoratori non sono di certo da considerare come “gli ultimi” nella catena della sicurezza. Anzi, più in generale, la mappa concettuale che si va a realizzare dovrà mettere tutti sullo stesso piano.
Ciò senza andare a creare delle gerarchie, anche di fatto. Infatti, probabilmente, la cosa migliore da fare sarebbe quella di avere una mappa “orizzontale” dal punto di vista logico.
Il ruolo degli RLS non è cosa da poco. Sono loro che vivono quotidianamente la realtà produttiva. Questo non bisogna mai dimenticarlo. Dunque è importante tenere presente il loro punto di vista in ogni frangente.
Non farlo significherebbe esporsi alla possibilità di avere un grave scollamento tra quello che succede in campo e come questo viene percepito dai lavoratori. Con quanto, invece, si ritiene che succeda in campo stando però dietro una scrivania o, spesso, al di fuori dell’azienda.
Sia chiaro, in diverse aziende per alcuni ruoli, per loro natura, non si prevede una profonda conoscenza dell’operatività aziendale. Non c’è nulla di male in questo. D’altro canto ognuno fa il suo lavoro. Tuttavia però, proprio per questo, soprattutto in questi casi diventa ancora più importante ascoltare e tener presenti le osservazioni dei rappresentati dei lavoratori.
Lavoratori
Proseguendo nella analisi della mappa concettuale in tema di sicurezza, almeno nella sua forma più semplice, siamo giunti ai lavoratori. Anche loro hanno un ruolo importante nella gestione quotidiana della sicurezza. Sarà quindi giusto che il datore di lavoro si aspetti, o meglio, pretenda che anche loro facciano la loro parte.
Anzi, dal momento che sono proprio loro l’oggetto della tutela ed le persone direttamente esposte ai vari fattori di rischio diventa di fondamentale importanza sensibilizzarli e responsabilizzarli in merito.
La mappa concettuale non si esaurisce qui
La nostra costruzione non finisce qui. Infatti spesso e volentieri sarà necessario arricchire ed integrare la mappa concettuale fin qui costruita con ulteriori figure. Ad esempio il medico competente, uno o più ASPP, eventuali consulenti esterni e quant’altro.
Nello specifico anche pe queste figure si dovranno individuare le specifiche competenze richieste ed i compiti e le attività da portare avanti. Il medico competente dovrà collaborare con il datore di lavoro nella valutazione dei rischi. Dovrà poi portare avanti l’attività di sorveglianza sanitaria nel rispetto di quanto stabilito nel relativo protocollo.
Tante altre volte poi sarà necessario fare affidamento sugli addetti al servizio di prevenzione e protezione. Anche loro andranno “pesati” con attenzione.
I criteri da tenere presenti sono gli stessi già indicati in precedenza. Bisognerà valutare l’aspetto numerico, quello legato alle conoscenze e competente. Senza dimenticare quello legato alle attività da portare avanti.
Nei casi in cui si andrà a ricorrere a queste figure, ciò lascia intendere il fatto che l’azienda sarà abbastanza strutturata. Pertanto, in questi casi, la stesura di una mappa concettuale diventa ancora più importante e di aiuto. Grazie a questa infatti è possibile tenere agevolmente sotto controllo la gestione globale della sicurezza sul lavoro.
Così facendo, già a colpo d’occhio, sarà possibile subito individuare eventuali criticità e porvi rimedio in modo tempestivo. Speriamo dunque di aver chiarito quanto siano importanti questi strumenti anche per la sicurezza sul lavoro.
Concludiamo come sempre invitandovi a registrarvi alla nostra newsletter sicurezza per rimanere sempre aggiornati sulle varie attività e novità.