rinnovo CPI

Rinnovo CPI, vediamo insieme come procedere

Il momento del rinnovo CPI è una di quelle attività topiche nella persecuzione della sicurezza antincendio di una attività e delle persone che ci lavorano.

Oggi vediamo che cos’è esattamente un rinnovo CPI? A cosa serve? Quando è obbligatorio? A queste e altre domande proviamo a rispondere di seguito.

Partiamo dall’inizio. Alcune attività lavorative sono, dal punto di vista della sicurezza antincendio, potenzialmente più rischiose rispetto ad altre. Esiste un elenco di queste attività considerate più pericolose.

Le stesse sono soggette ai cosiddetti controlli di prevenzione incendi. In sostanza un insieme di procedure necessarie a progettare e costruire l’attività con criteri di sicurezza antincendio.

Il rinnovo del CPI

In fase di avvio o modifica di un’attività, tutto questo iter autorizzativo si conclude con la presentazione della cosiddetta SCIA antincendio ai Vigili del Fuoco. Con questa pratica il titolare dell’ attività ai fini del rilascio della autorizzazione attesta di aver fatto tutto quello che c’era da fare per realizzare l’attività in conformità alle norme di prevenzione incendi.

Tuttavia l’obbiettivo della sicurezza antincendio non si raggiunge solo una tantum. Si tratta di un qualcosa che va invece perseguito e garantito nel tempo.

Il fatto è che le opere e gli apprestamenti di prevenzione incendi realizzati, come tutte le cose, non sono eterni. Ad esempio bisogna fare la manutenzione sugli impianti per tenerli “in forma”. Gli estintori vanno verificati per evitare brutte sorprese nel momento del bisogno. I rivestimenti protettivi che conferiscono la resistenza al fuoco alle strutture vanno esaminati per essere certi che non si siano deteriorati con il tempo e così via.

Ecco quindi che, sulla base dell’obbiettivo di mantenere efficiente, nel tempo, la sicurezza antincendio della attività, la legislazione prevede l’obbligatorietà di verificare e “rinnovare”. Tramite un procedimento ad hoc, la conformità antincendio precedentemente ottenuta.

Si potrebbe pensare che tanto non è poi così importante verificare gli apprestamenti antincendio perché tanto non succede nulla. In realtà la situazione non è proprio così e si rischia davvero grosso.

Non essere in regola con le norme di prevenzione incendi e le procedure collegate, è considerato un illecito importante. Potenzialmente in grado di causare grossi problemi fino ad arrivare alla chiusura dell’attività o molto peggio. Se dovessero esserci conseguenze penali.

Cos’è esattamente il rinnovo CPI?

Il rinnovo del CPI (Certificato Prevenzione Incendi) è la procedura con cui si attesta che l’attività è ancora sicura dal punto di vista antincendio. Cioè che permangono le condizioni di sicurezza antincendio già previste. In pratica, relativamente alle misure antincendio, deve essere tutto come quando previsto e non vi sono state modifiche di sorta rispetto al passato.

Per precisione è bene segnalare che parlare di rinnovo CPI è in parte sbagliato. Ciò in quanto questa è una dizione che ci arriva dal passato. Quando tutte le attività soggette a controlli di prevenzione incendi avevano un CPI rilasciato dai Vigili del Fuoco a seguito di loro sopralluogo.

L’attuale normativa invece con il DPR 151/2011, ha un po’ rivoluzionato il discorso. Le attività soggette sono divise in tre categorie in ordine crescente di pericolosità (A, B, C). Attualmente il CPI viene rilasciato solo a quelle di categoria C. Mentre quelle di categoria A e B ottengono l’autorizzazione antincendio già nel momento di presentazione della pratica SCIA.

Quindi parlare indistintamente di rinnovo CPI non è corretto. Poiché quelle di categoria A e B neanche dispongono di questo documento. E difatti, attualmente, l’ex procedura di rinnovo CPI ha cambiato nome e si chiama “Attestazione rinnovo periodico della conformità antincendio”.

Ogni quanto va fatto il rinnovo CPI?

La regola generale è che la pratica di “rinnovo CPI” si presenta, per tutte le attività soggette secondo il nuovo regolamento dettato dal DPR 151/11 nel rispetto della relativa data di scadenza. Ogni 5 anni dalla data di presentazione della SCIA, ad eccezione delle seguenti attività per cui la scadenza è elevata a 10 anni: numeri 6, 7, 8, 64, 71, 72 e 77

Cosa succede se presento un rinnovo tardivo?

La legislazione ha ormai chiarito che presentare la richiesta dopo la scadenza del CPI potrebbe far sottintendere una temporanea interruzione dell’attività. Ovvero all’esercizio dell’attività stessa in violazione dell’obbligo di rinnovo CPI. In ogni caso, presentando in ritardo il rinnovo CPI, si hanno le seguenti due conseguenze:

  • dal punto di vista amministrativo il nuovo conteggio di 5 o 10 anni parte comunque dalla data originale di scadenza. Quindi non si guadagna, evidentemente, nulla;
  • dal punto di vista penale. Vista la potenziale violazione degli obblighi, il Comando VV.F. potrebbe accertare. Anche tramite una visita tecnica presso l’attività, i presupposti per segnalare all’autorità l’ipotesi di reato … conviene?

Concludendo…

E’ fondamentale garantire la sicurezza antincendio in ogni momento di vita dell’attività. Anzitutto per gli occupanti e poi anche per evitare eventuali pesanti responsabilità. Per ogni dubbio o necessità affidati a degli esperti. Scopri cosa possiamo fare per te grazie ai nostri servizio di ingegneria antincendio.