uni 9494

UNI 9494 EFC e interferenze con altri impianti presenti

La UNI 9494 è la norma che tratta i sistemi per il controllo di fumo e calore. Essa si compone di tre parti. La parte 1 che riguarda la progettazione e installazione dei Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore (SENFC).

La parte 2 che invece affronta il tema dei Sistemi di Evacuazione Forzata di Fumo e Calore (SEFFC). Infine la parte 3 tratta il controllo iniziale e la manutenzione. Analizziamo meglio questi importanti presidi di sicurezza.

Le norme UNI 9494-1 e UNI 9494-2 forniscono indicazioni circa la creazione di aperture di aerazione e controllo di fumi e calore. Questo è certamente uno dei presidi di maggior impatto architettonico o impiantistico. Sostanzialmente tutte le normative verticali le prescrivono. Nel caso di depositi, ad esempio, in genere viene prescritto che 1/40 della superficie in pianta per i depositi sia costituito da aperture di areazione.

Su quali debbano però essere le caratteristiche tecniche di questi presidi di prevenzione incendi al fine di conseguire una installazione a regola d’arte, soprattutto in presenza di altri impianti, vi sono molte incertezze.

Inquadramento generale UNI 9494

Il tema del controllo dei fumi e del calore è stato affrontato in maniera compiuta e moderna con le Norme Tecniche di cui al D.M. 03/08/2015. In particolare nella tabella S.8-1 sono indicati i livelli di prestazione di fumo e calore richiesti in funzione dei casi.

Anzitutto è bene porre attenzione al fatto che la norma UNI 9494-1 2017 limita il proprio campo di applicazione ad ambienti di superficie minima di 600 m2 con un calcolo delle altezze dei locali non inferiore a 3 metri. La norma, inoltre, non si applica ad ambienti con pericoli di esplosione, corridoi o corridoi con scale.

Interferenza con altri sistemi ed indicazioni della UNI 9494

Sull’interferenza che un sistema di spegnimento automatico potrebbe dimostrare nei confronti di sistemi di controllo di evacuazione fumi e calore la normativa tecnica non può dirsi esplicità.

L’attivazione di un impianto di controllo dei fumi e del calore determina infatti un ritardo nell’attivazione dei sistemi di spegnimento automatico. Tra questi gli impianti sprinkler a umido sono gli esempi più diffusi.

Nel caso di impianti di spegnimento a saturazione, inoltre, l’attivazione dell’impianto di controllo ed estrazione fumi rappresenterebbe un insormontabile pregiudizio all’efficacia dell’impianto.

D’altro canto la presenza di un impianto di estrazione fumi che entri in funzione prima dell’impianto sprinkler potrebbe abbassare la temperatura dei fumi migliorando così le prestazioni di eventuali strutture resistenti al fuoco. Ciò per effetto delle grandi quantità di afflusso dell’ aria dall’esterno. Sortendo così un ritardo nella attivazione delle testine sprinkler. Maggiore sarà questo ritardo con cui le testine si attivano e maggiore sarà la perdita di efficacia dell’impianto.

Le indicazioni dell’ultima edizione della UNI 9494

Nell’ultima edizione del 2017 la UNI 9494, in accordo con quanto appena affermato, così disciplina la questione. I SEFC sono progettati per mantenere uno strato libero da fumo. Impedendo quindi che in caso di incendio un locale sia completamente invaso dal fumo.

Quando si impiegano congiuntamente un impianto di evacuazione fumo e un sistema di estinzione del fuoco si raccomanda di combinare bene i due sistemi. Cioè di agire in modo tale da salvaguardare la massima sicurezza. Nonché ridurre il rischio di eventuali interferenze negative.

Ai fini del dimensionamento di un impianto SEFC le condizioni di progetto devono essere tali da corrispondere a quelle che si verificano nell’istante in cui sono attivati gli sprinkler se esistenti.

L’attivazione dell’impianto sprinkler riduce il rilascio termico, la temperatura dei fumi e la quantità di fumo sviluppati. Questa condizione può essere tale da giustificare la scelta di gruppi di dimensionamento inferiori.

Per questo motivo, in presenza di impianto sprinkler, si ricava la superficie utile totale di apertura dal prospetto 2 riducendo il gruppo di dimensionamento nei casi indicati al punto 6.6.3.

E quindi?

In parole povere la UNI 9494 ricorda al progettista che se nel dimensionamento del sistema di controllo e fumo del calore ha tratto beneficio dalla presenza dell’impianto sprinkler. Ciò è perché lo considera funzionante al momento in cui il sistema in progetto si attiverà.

Quindi è d’obbligo che l’impianto di controllo dei fumi e del calore si attivi solo dopo quello sprinkler. La UNI 9494-1 al punto 6.9.6.2 aggiunge anche una informazione molto importante.

Cioè che nel caso in cui sono installati nello stesso ambiente SENFC e impianti di estinzione automatici a pioggia o ad acqua frazionata. Entrambi devono essere realizzati in modo da non compromettere il loro funzionamento reciproco. Gli ENFC installati in locali dotati di impianto di protezione antincendio con mezzi di spegnimento a forma gassosa devono essere pilotati solo con dispositivi di sgancio manuale posti in luogo accessibile e ben identificabili.

Nella strategia antincendio l’impianto di spegnimento potrebbe essere considerato come intervento di ultima istanza. Quando cioè estintori, idranti e SENF hanno fallito. In questo caso il dimensionamento del SENF non dovrebbe però beneficiare della presenza dell’impianto di spegnimento.

UNI9494: evacuatori e impianto di rilevazione

Per quanto riguarda gli impianti di rilevazione la UNI 9494 è certamente più chiara. Si prevede infatti che nel caso di azionamento asservito ad un impianto di rivelazione ed allarme incendio (IRAI). E’ necessario implementare almeno le seguenti funzioni di comando e comunicazione fra la centralina dell’IRAI e la centrale di azionamento del SENFC.

  • Trasmissione dell’IRAI alla centrale SENFC dell’informazione relativa al serbatoio di fumo. Cioè del compartimento a soffitto soggetto a incendio.
  • Trasmissione del comando di azionamento dell’IRAI al SENFC, ricezione del comando di azionamento dal SENFC all’IRAI.
  • Invio all’IRAI dell’avvenuto azionamento del SENFC.

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