formazione lavori in quota

Formazione lavori in quota, la conoscenza innanzitutto

La formazione ai lavori in quota riveste un ruolo di cruciale importanza. Si tratta infatti di una di quelle attività dove non sono concessi errori. Nel senso che può bastare un errore per avere un’alta probabilità di infortuni, anche mortali. Vediamo insieme qual’è la situazione.

Anzitutto è bene chiarire cosa si intende per lavori in quota così da avere ben presente la questione. La definizione è variata negli anni e si è discusso a lungo a riguardo.

Ai sensi del D. Lgs 81/08 nel Titolo IV capo II si intende per lavoro in quota un qualsiasi lavoro svolto con i piedi ad una altezza superiore ai due metri rispetto a un piano stabile.

Dunque non è importante la quota del punto in cui si va a lavorare ma l’altezza dei piedi, o comunque, a buon senso, della parte più bassa del corpo, rispetto al piano stabile. Cioè quello che conta è l’altezza da cui si può cadere. Nel momento in cui questa supera i due metri si ha a che fare con un lavoro in quota.

Le misure di sicurezza e la formazione ai lavori in quota

Per garantire la salute e sicurezza sul lavoro in questo tipo specifico di attività il datore di lavoro dovrà prevedere delle adeguate misure di prevenzione collettiva. Ovvero dei dispositivi di protezione individuale. L’obiettivo è quello chiaramente di evitare o ridurre al minimo il rischio di caduta.

A riguardo, rientra a pieno titolo tra le misure di sicurezza anche la formazione dei lavoratori. Nello specifico stiamo parlando di una formazione per i lavori in quota che sarà quindi relativi a questo fattore di rischio specifico.

Infatti qualsiasi lavoratore chiamato ad operare in queste condizioni deve avere contezza di quello che fa e di come si usano i vari dispositivi. Deve ad esempio avere informazioni sui vari sistemi di accesso al lavoro ai luoghi di lavoro in quota. Dovrà conoscere come devono essere utilizzate le attrezzature di lavoro e le misure di protezione collettiva.

Insomma i lavoratori devono sicuramente ricevere una formazione tale da metterli in grado di riconoscere i fattori di rischio specifici e conoscere le corrette manovre e procedure da seguire.

L’obiettivo è quello, grazie al corso di formazione, anzitutto di sensibilizzare il lavoratore al rischio in questione. Inoltre che siano in grado di utilizzare nel modo adeguato i dispositivi e le attrezzature a disposizione. Infine che possano essere pronti ad intervenire in situazioni di emergenza.

La formazione deve essere specifica

Un argomento come quello dei lavori in quota gioco forza necessita di una formazione specifica. Questo perché parliamo davvero di un “mondo” particolare.

Esistono infatti diverse metodologie di lavoro. Dal cosiddetto lavoro in quota in condizioni di caduta totalmente prevenuta al lavoro in quota in condizioni di “caduta libera”. E’ evidente quindi che il lavoratore deve conoscere tutte le varie metodologie previste per utilizzare quella che è la più sicura ma che, al tempo stesso, gli permetterà di portare avanti il proprio lavoro.

Il bagaglio tecnico che quindi deve possedere non è indifferente. D’altro canto non si può pensare di fornirlo nell’ambito della “comune” formazione specifica. Anzi, per questo tipo di rischio sarà necessario effettuare delle prove pratiche. Infatti, proprio in questo settore è fondamentale affiancare alle conoscenze teoriche anche quelle pratiche.

Da questo punto di vista, questo specifico tipo di formazione non è esplicitamente normato in termini di durata e contenuti nel Testo Unico sulla sicurezza. Né, tantomeno, nei vari accordi sulla formazione.

L’allegato XXI infatti fa riferimento a chi lavora in quota mediante funi. Tuttavia questo tipo di lavori è solo una “fetta” di tutti i possibili lavori in quota. Pertanto in queste situazioni bisognerà “tarare” di volta in volta la formazione più adatta ai lavori in quota da svolgere.

La formazione ai lavori in quota per il posizionamento mediante funi

Come prima anticipato questo specifico tipo di formazione è invece espressamente considerato nel D.Lgs 81/08. Certo parliamo di una attività ben specifica e settoriale.

La formazione si distingue tra lavoratori e preposti con funzione di sorveglianza ed è previsto in entrambi i casi un aggiornamento con frequenza quinquennale.

La formazione dei lavoratori si suddivide poi in due moduli. Il modulo A dedicato all’accesso ed al lavoro in sospensione in siti naturali o artificiali. Mentre invece il modulo B è pensato per l’accesso e l’attività lavorativa su alberi. Entrambi hanno durata pari a 20 ore. Chiaramente per i dettagli rimandiamo alla lettura dell’allegato.

La gestione delle emergenze

Quando parliamo di formazione ai lavori in quota non ci stancheremo mai di sottolineare l’iportanza che assume la corretta gestione delle emergenze.

Bisognerà attivarsi anche in tal senso formando il personale e dotandolo di tutte le attrezzature ritenute necessarie. Eventualmente organizzando anche uno specifico corso di formazione a riguardo.

Conclusioni

La caduta dall’ alto come sappiamo è un tema delicatissimo a cui bisogna prestare grande attenzione. Con un articolo non possiamo chiaramente esaurire completamente il discorso. L’obiettivo però era quello di sensibilizzare tutti alla tematica e di indicare almeno i punti assolutamente fondamentali.

Concludiamo come sempre invitandovi a registrarvi alla nostra newsletter sicurezza per rimanere sempre aggiornati sulle varie attività e novità!