medico competente

Medico competente chi è e cosa deve fare?

Il medico competente è una delle figure fondamentali in materia di salute e sicurezza sul lavoro prevista dal Testo Unico. Vediamo insieme chi è e che ruolo svolge nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione aziendale.

I requisiti per fare il medico competente

Anzitutto chiariamo quali titoli e requisiti bisogna avere per poter svolgere questa attività. Ce lo dice l’art. 38 del D.Lgs 81/08. Ci sono varie possibilità.

Anzitutto si può essere un medico del lavoro. Cioè parliamo di medici in possesso della specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica.

In alternativa bisogna dimostrare di svolgere docenza nelle materie indicate in precedenza. Oppure in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro.

Ancora, è possibile svolgere l’attività di medico competente se in possesso di autorizzazione rilasciata ai sensi del D.Lgs 277/91. Infine è possibile svolgere tale attività anche se si è in possesso di specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale. In quest’ultimo caso però è necessario frequentare un apposito percorso formativo specialistico.

Un distinguo va poi fatto per il personale sanitario della Forze Armate. Anche queste figure possono svolgere tale attività. A patto però che abbiano svolto attività di medico nel settore del lavoro per almeno quattro anni.

Presso il sito del Ministero della Salute è disponibile, come previsto dal DM 04/03/2009 l’elenco dei medici in possesso dei titolo in questione suddiviso per regione.

Cosa fà il medico competente?

Bene, una volta visti i requisiti necessari. Passiamo a vedere le incombenze che il medico competente è chiamato a portare avanti. Di fondo il medico dovrà collabora con il datore di lavoro, per quanto di sua competenza, alla valutazione dei rischi. Effettuerà sopralluoghi negli ambienti di lavoro.

Questa figura però ha il fondamentale compito di aiutare a garantire la tutela della salute dei lavoratori presenti nei luoghi di lavoro. Pe fare ciò effettua la sorveglianza sanitaria. Si tratta di una attività finalizzata a raccogliere e tenere aggiornato il quadro clinico del lavoratore attraverso una visita medica periodica.

Per meglio dire viene stabilito un protocollo sanitario da parte del medico competente. Questo prevede, per ogni gruppo omogeneo di lavoratori, una serie di controlli medici periodici. Il tipo di controlli e le relative periodicità sono fissate dal medico competente sotto la sua responsabilità.

Tale attività è finalizzata dalla emissione del cosiddetto giudizio di idoneità sanitaria alla mansione. Già, perché l’esito di questa attività è proprio legato alla espressione del giudizio. Questo, è bene chiarirlo, deve essere relativo alla specifica mansione svolta. Ciò vuol dire che, nel momento in cui un lavoratore dovesse cambiare mansione, ad esempio. Sarà necessario procedere con una nuova visita medica finalizzata al rilascio del relativo giudizio di idoneità.

Quali responsabilità ci sono?

Le responsabilità a cui può andare incontro il medico competente sono molte. Rivestono anche carattere di natura penale.

Nello specifico sono indicate nell’art. 25 del D.Lgs 81/08. Si parte dalla mancata collaborazione nella valutazione dei rischi fino ad arrivare alla mancata visita agli ambienti di lavoro.

Ci saranno poi moltissimi altri aspetti da prendere in considerazione. Tra questi vale la pena ricordare gli obblighi connessi alla cartella sanitaria e di rischio. Si tratta di un documento che deve essere istituito, aggiornato e custodito sotto la sua responsabilità per ciascun lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria.

Chiaramente tale documento andrà gestito garantendo il segreto professionale. Il luogo di custodia va concordato tra il medico ed il datore di lavoro. Per cui non devono necessariamente essere presenti in azienda. Al momento però della cessazione dell’incarico è obbligo di ogni medico competente consegnare al datore di lavoro tutta la documentazione sanitaria in suo possesso.

Analogamente, è obbligo del medico competente consegnare al lavoratore. Al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Copia della cartella sanitaria e di rischio.

Fornendo anche le informazioni necessarie relative alla conservazione della stessa. Insomma si tratta sicuramente di una attività non facile e che espone a diversi profili di responsabilità.

Siamo perfettamente consapevoli che l’attività del medico competente è ben più complessa di quanto si potrebbe indicare in un articolo. E’ per questo che ci promettiamo di tornare a parlarne più avanti. Speriamo però almeno di aver fornito alcune importanti indicazioni di base per i nostri lettori.