rischio elettrico

Quali sono le conseguenze del rischio elettrico?

Quali sono le conseguenze del rischio elettrico? Si tratta di un fenomeno che può avvenire sul luogo di lavoro ma non solo. Di solito per contatto con parti in tensione. Cerchiamo di capire come gestirlo.

Quando ci riferiamo alla valutazione dei rischi bisogna sicuramente tenere conto anche della valutazione del rischio elettrico. In particolare, in merito ai rischi legati alla corrente elettrica facciamo riferimento a:

  • contatto diretto con parti normalmente in tensione. Ad esempio morsetti, prese, conduttori scoperti, ecc.;
  • contatti indiretti con parti che non sono normalmente in tensione. Ad esempio masse metalliche, involucri, carcasse, ecc. Ma che per effetto di anomalie, quali cadute di isolamento o guasti, sono in tensione.

Per aiutarci a gestire questi aspetti offrendo utili indicazioni su quali sono le conseguenze del rischio elettrico c’è un documento Inail. Il titolo è “Salute e sicurezza sul lavoro del personale hotel a bordo delle navi”.

Questo con particolare riferimento al personale hotel delle navi, riporta diverse misure di prevenzione e protezione del rischio elettrico.

Gli incidenti di natura elettrica

Nel documento si ricorda quali sono le conseguenze del rischio elettrico può essere generato da un impianto non a norma. Ovvero da un non corretto utilizzo dello stesso da parte dei lavoratori.

Ancora, da una mancata manutenzione. Da una carenza delle verifiche periodiche dell’impianto di terra e dell’impianto di protezione alle scariche atmosferiche. Nonché da un insufficiente addestramento del personale.

Le conseguenze derivanti da eventuali incidenti di natura elettrica possono essere:

  • passaggio di corrente nel corpo umano per contatto diretto o indiretto;
  • incendio, dovuto alla presenza di materiale infiammabile e fenomeni elettrici (archi, scintille, punti caldi superficiali) atti a innescare l’incendio;
  • esplosione, dovuta alla coesistenza di atmosfera pericolosa. Ovvero presenza di sostanza miscela gas, vapore o polvere potenzialmente esplosivi. Nonché fenomeni elettrici. Ad esempio archi, scintille, punti caldi superficiali atti ad innescare l’esplosione.

Il personale non addetto alla manutenzione degli impianti non dovrà mai intervenire su conduttori. Ovvero cercare di riparare fili o apparecchi elettrici.

I guasti dovranno essere sempre segnalati subito al proprio Capo Servizio, in modo che possano essere rapidamente riparati dal personale specializzato.

Non bisogna dimenticare che, in ambienti in cui siano presenti materiali combustibili, cortocircuiti e sovraccarichi di corrente possono costituire causa di incendio.

È pertanto necessario prevedere, in sede di progettazione dell’impianto elettrico. Idonei dispositivi per la gestione tempestiva dei corto circuiti e dei sovraccarichi, utilizzando adeguati interruttori.  

Quali sono le conseguenze del rischio elettrico?

In merito alle misure di sicurezza. Nonché alla protezione individuale nei confronti della energia elettrica. Si segnala che generalmente la protezione contro i contatti diretti è realizzata con tecniche di protezione passiva.

Cioè senza interruzione del circuito. Solo in alcuni casi può essere utilizzata, in aggiunta, una misura di protezione attiva (protezione ausiliaria). Cioè con interruzione del circuito mediante interruttore differenziale ad alta sensibilità.

In particolare la protezione passiva consiste nel segregare le parti elettriche attive. Questo in modo da renderle non accessibili e quindi impedendone il contatto.

Queste le misure di protezione passiva presentate nel documento:

  • protezione totale: destinata a impianti accessibili a tutti e realizzata mediante isolamento non rimovibile delle parti attive. E’ resistente agli sforzi meccanici, elettrici e termici. Fatta con involucri (elementi costruttivi che impediscono il contatto diretto in ogni direzione). Ovvero barriere (elementi costruttivi tali da impedire il contatto diretto nella direzione abituale di accesso);
  • protezione parziale: destinata a impianti accessibili solo a personale addestrato. E’ realizzata mediante ostacoli, che devono impedire un contatto non intenzionale.
    Nonché il contatto casuale a parti attive durante lavori sotto tensione o di manutenzione. Questi dispositivi devono essere fissati per evitare la rimozione accidentale. Devono mantenere le distanze delle parti, in modo da evitare il contatto simultaneo da parte del lavoratore.

Si indica poi che le protezioni contro i contatti indiretti sono di solito di tipo attivo. Hanno cioè la funzione di interrompere il circuito in caso di guasto.

Così da impedire a eventuali tensioni pericolose che possono venire a crearsi di persistere per un tempo sufficiente a provocare effetti fisiologici pericolosi.

In generale qualunque sia il sistema, è necessario coordinare il tipo di messa a terra (impianto di terra) con le modalità di intervento dei dispositivi attivi di interruzione.

Misure di prevenzione, quali sono le conseguenze del rischio elettrico?

Come riportato nell’articolo 80 del D.Lgs. 81/2008 il datore di lavoro ha l’obbligo di prendere alcune misure. In particolare tutte quelle necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali. Nonché degli apparecchi e degli impianti elettrici messi a loro disposizione.

A questo proposito la pubblicazione Inail fornisce indicazioni. Il datore di lavoro. Anche in riferimento al particolare ambiente di lavoro rappresentato dalle navi. Deve attuare delle misure di prevenzione quali:

  • dotare apparecchi e impianti di attestazioni, garanzie ed istruzioni d’uso;
  • adottare e comunicare le idonee procedure di sicurezza e le istruzioni d’uso;
  • esporre le procedure in vicinanza dell’apparecchio;
  • sostituire i cavi, le prese, le spine e tutti i dispositivi e i sistemi se deteriorati rivolgendosi agli elettricisti specializzati di bordo;
  • proteggere i cavi degli apparecchi elettrici contro le azioni meccaniche. Ad esempio passaggio di persone, oggetti taglienti, ecc.
    Oltreché per le azioni termiche. Ad esempio sorgenti di calore. Ovvero le azioni chimiche (sostanze corrosive);
  • predisporre le barre antirullio in caso di cattivo tempo. Ciò per prevenire incidenti dovuti al rovesciamento di pentole, padelle, contenitori di olio ecc.;

Non finisce qui

Ulteriori misure sono le seguenti:

  • informare e formare i lavoratori su quali sono le conseguenze del rischio elettrico. Provvedere alla formazione ed addestramento sulle procedure di sicurezza. Nonché sulle istruzioni di uso e manutenzione degli impianti elettrici. A riguardo si segnala che per lo svolgimento di lavori elettrici in bassa tensione occorre fare riferimento alla norma cei 11-27;
  • esporre opportuna segnaletica in vicinanza degli apparecchi in tensione e predisporre divieti per l’accesso;
  • in caso di guasto, consentire gli interventi al solo personale specializzato;
  • adottare e comunicare le idonee procedure per mantenere sgombri da arredi o altre suppellettili i comandi. Nonché i quadri elettrici. Ciò per consentire la loro ispezione e un pronto intervento in caso di anomalie;
  • esigere il rispetto delle norme di comportamento per una corretta gestione e fruizione degli impianti.

Conclusioni

Concludiamo l’articolo segnalando che il documento. Che vi invitiamo a visionare integralmente. Riporta anche buone pratiche per un corretto uso degli impianti e indicazioni sui rischi di incendi di natura elettrica.