Rls

RLS, ruolo e responsabilità nella squadra della sicurezza.

Andiamo oggi ad analizzare il ruolo del RLS. Spesso infatti ci vengono chieste informazioni su questa figura. Nel nostro lavorare quotidiano abbiamo avuto modo di vedere che la poca conoscenza del ruolo chiave che ha questa figura porta spesso a fare imprecisioni che possono essere anche rilevanti.

Partiamo dunque col vedere le cose che più spesso ci vengono chieste.

Chi è il RLS?

RLS sta per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Quindi non Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza. Il RLS, in quanto tale, non ha responsabilità in materia di sicurezza.

Nella storia dell’Italia repubblicana non si è ancora mai visto un RLS condannato in quanto tale. Semmai per non aver rispettato gli obblighi previsti dal D.Lgs 81/08 per tutti i lavoratori (art. 20 D.Lgs 81/08).

Si tratta di lavoratori come tutti gli altri. Designata per rappresentare tutti i colleghi lavoratori per quanto concerne la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Da chi viene eletto e che compiti ha il RLS?

Il RLS deve essere eletto dai lavoratori. Nelle aziende o unità produttive in cui ci sono più di 15 lavoratori ed in presenza di rappresentanze sindacali aziendali il RLS va individuato all’interno di tali rappresentanze.

Possiamo dire che in quanto a sicurezza il RLS ha una serie di attribuzioni. Ha diritto ad una consultazione preventiva da parte del servizio di prevenzione in merito alla valutazione dei rischi individuati con l’obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza sua e dei propri colleghi.

E’ il punto di riferimento dei lavoratori per la sicurezza e può chiedere informazioni e suggerire misure di prevenzione e protezione.

L’art. 50 del D.Lgs 81/08 definisce in dettaglio le attribuzioni di questa figura. E’ anche prevista la possibilità per quest’ultimo di poter fare ricorso alle autorità competenti laddove ritenesse che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro e i mezzi impiegati per attuarle non sono idonei a garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Il ricorso alle autorità competenti

Spesso su questo punto ci capita di ricevere richieste di informazioni. A riguardo è bene chiarire alcuni aspetti fondamentali.

Anzitutto il RLS non può subire alcun pregiudizio nel lavoro a causa di un eventuale ricordo alle autorità competenti. Questo principio è previsto anche dalla norma. Tuttavia spesso la realtà è ben diversa. In entrambi i versi.

Infatti può capitare di vedere situazioni in cui il ruolo viene strumentalizzato da parte del lavoratore per “bilanciare” degli attriti lavorativi pregressi o quant’altro. Di contro, può capitare di assistere a “ritorsioni” messe in atto dal datore di lavoro o dai dirigenti per”vendicare” il fatto che sia stato segnalato qualcosa all’organo di vigilanza.

Approfondiamo la questione

Per esperienza, non c’è nulla di più sbagliato che mettere in atto comportamenti come quelli sopra descritti. Questo vale per tutti.

Infatti il RLS che “aspetta solo l’occasione” per fare ricorso all’organo di vigilanza finisce per svilire tale strumento andandolo a svuotare del suo peso e del suo contenuto. E’ di tutta evidenza che ricevendo con grande frequenza segnalazioni da parte sempre della stessa persona.

Anche gli ispettori preposti ai controlli, che sono degli esseri umani proprio come noi. Col tempo, tenderanno ad inquadrare tale situazione in una probabile posizione conflittuale tra RLS e vertici aziendali piuttosto che non in una effettiva mancanza dei presidi necessari per garantire la sicurezza dei lavoratori. Avete presente la favola di Esopo “Al lupo! Al lupo!”? Ecco una cosa del genere.

Di contro. Il datore di lavoro che dovesse “punire” il proprio rappresentante per aver fatto una segnalazione. Rischierebbe di incorrere in guai ben peggiori. Questi infatti potrebbero toccare vari aspetti quali ad esempio il mobbing e potrebbero andare da una “semplice” fino ad un vero e proprio processo in tribunale.

Il nostro consiglio è quindi quello di inquadrare questa attribuzione nella giusta ottica e di avere con il rappresentante un rapporto assolutamente costruttivo. In fondo, ci si trova sulla stessa barca e l’obiettivo che si vuole raggiungere è condivisibile. Da un lato tutelare tutti i lavoratori. Dall’altro garantire l’operatività aziendale per continuare ad avere un lavoro stabile che consenta di vivere una vita dignitosa sotto tutti i punti di vista.

Concludiamo qui per ora questa analisi. Vi invitiamo a registrarvi alla nostra newsletter sicurezza per rimanere sempre aggiornati sulle varie attività e novità.