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Sicurezza e lavoro, come varia al variare dei punti di vista

Quale è il legame tra sicurezza e lavoro in funzione del ruolo che si ricopre in azienda? Abbiamo avuto modo di riflettere su come possa essere gestito questo legame in funzione dei vari punti di vista. Approfondiamo ora insieme a voi le differenze che abbiamo notato.

Le motivazioni che portano alla sicurezza sul lavoro

Per poter garantire un buon grado di sicurezza sul lavoro in azienda, come diciamo spesso, c’è anzitutto bisogno di una solida e sana cultura della sicurezza. Facile a parole ma dannatamente difficile nei fatti!

Infatti per ottenere i risultati migliori bisognerà investire sotto tutti i punti di vista. Tempo, risorse economiche, risorse umane e così via. Oggi ci siamo fermati a riflettere proprio su quest’ultima cosa. Cioè sulla risorse umane ed in particolare sulle figure aziendali che hanno dei ruoli in materia di sicurezza.

Anche il ministero del lavoro, a più riprese, torna ad occuparsi del tema. Questo avviene con costanza nel tempo. Da giugno 2019 a oggi gli interventi quali interpelli e le circolari si sono sprecate.

Nello specifico abbiamo provato ad analizzare come viene gestito il binomio sicurezza e lavoro in funzione del ruolo che si ricopre in azienda. Dunque, partiamo subito e cominciamo ad entrare nel vivo della questione.

Il punto di vista del preposto

Di solito il preposto è quel lavoratore che spesso e volentieri viene a trovarsi, suo malgrado, tra l’incudine e il martello. Nel senso che tante volte capita che un lavoratore ricopra in azienda il ruolo di preposto senza però nemmeno comprenderne fino in fondo le responsabilità.

Certo, il decreto legislativo 81/08 in materia di tutela della salute sul lavoro prevede che questo ruolo possa essere assunto anche “di fatto” in azienda. Dunque nulla di più “normale” che si verifichino situazioni di questo tipo con conseguenti ripercussioni in tema sicurezza e lavoro. Salvo poi dover gestire i “problemi” che si verificano quando i preposti sono formati con i relativi corsi di formazione.

Infatti non appena i preposti prendono coscienza del proprio ruolo in azienda in relazione alla sicurezza le prime due risposte che vengono in mente sono tipicamente le seguenti. “Caspita, non credevo di avere tutte queste responsabilità! Da domani non voglio più ricoprire questo ruolo in azienda”.

Una volta poi chiarito il fatto che non è possibile ragionare in questo modo per tutta una serie di questioni che non stiamo qui ad approfondire. La seconda domanda è del tipo: “Ok, preso atto del fatto che non posso evitare questa cosa, almeno da domani andrò a chiedere un aumento!”. Inutile dire che nemmeno questa strada è percorribile.

Le criticità

Per quanto appena detto dunque riteniamo che, proprio in relazione alla figura del preposto, la cosa su cui bisogna fare grande attenzione è proprio questa. Cioè un primo elemento per garantire davvero la sicurezza e la salute in azienda, guardando la cosa dal punto di vista del proposto è proprio il fatto di far comprendere che tale ruolo non deriva da una imposizione aziendale.

Anzi è fondamentale far capire bene che si fa parte di una vera e propria “squadra della sicurezza” in cui ognuno deve fare la propria parte e bisogna aiutarsi a vicenda. Sicurezza e lavoro sono due cose che devono viaggiare insieme. Se tutto questo non c’è chiaramente la sicurezza aziendale sarà vista dal preposto solo come una cosa necessaria e grazie a cui si può andare incontro a gravi responsabilità penali.

Anzi, a volte, si arriva a pensare che, dal momento che l’alta direzione non voglia assumersi le proprie responsabilità in materia di salute e sicurezza e tenda a scaricarle proprio sui preposti. Questa è la situazione peggiore per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Niente di più sbagliato, tenuto anche conto del fatto che l’obiettivo di tutto questo è quello di gestire i rischi per la salute e la sicurezza al fine di eliminare o, quantomeno, ridurre al massimo gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

L’alta direzione in tema di sicurezza e lavoro

Venendo all’alta direzione ed in particolare alla figura del datore di lavoro. Anche qui possiamo avere molte sfaccettature in funzione delle possibili situazioni che si vengono a creare.

Il testo unico prevede anzitutto la valutazione dei rischi e già qui si vedono le prime grandi difficoltà e differenze. Il punto di vista sbagliato è quello di cercare di nascondersi dietro una foglia di fico.

Cioè rivolgersi a un gran numero di pseudo consulenti esterni ed, in generale, pensare che il fatto di affidare tutto quello che si può a persone interne o esterne all’azienda possa risolvere tutti i problemi è assolutamente sbagliato!

Anzitutto ogni datore di lavoro farebbe bene quantomeno ad approfondire le tematiche legate a sicurezza e lavoro. Magari anche frequentando corsi in modalità e-learning in mancanza di tempo. Tuttavia, non si può pensare che un datore di lavoro che, magari, di sicurezza non capisce nulla debba gestire la sicurezza in azienda.

Quest’ultimo allora cosa può pensare di fare? Spaventato delle pesanti responsabilità cui si può andare incontro tenderà a “delegare” fintamente a terzi questi aspetti. Pensando in modo molto ingenuo di essersi messo al riparo da eventuali problemi.

Dunque è molto importante che l’alta direzione prenda coscienza del fatto che alcune cose non sono in alcun modo delegabili. Pertanto farà bene a “prendere il toro per le corna” e documentarsi sulla questione. Questo perché anzitutto non potrà pensare di uscire indenne da eventuali criticità nella sicurezza affidando semplicemente a terzi le varie attività in tema di prevenzione e protezione.

In secondo luogo perché solo conoscendo a fondo ed avendo sempre il polso della sicurezza in azienda potrà dormire davvero sonni tranquilli. Dunque l’alta direzione deve sempre tenere alta la guardia in modo serio e costante.

Le differenze dovute alle dimensioni aziendali

In tutto questo discorso chiaramente contano anche le dimensioni aziendali. Infatti in funzione dell’organizzazione aziendale e di come questa è strutturata potranno cambiare i punti di vista.

Ragion per cui bisognerà fare grande, anzi, grandissima attenzione anche a questo aspetto. Anche oggi siamo arrivati alla fine dell’articolo per cui non ci dilunghiamo ulteriormente. Provvederemo ovviamente ad approfondire questo punto più avanti andando a considerare anche tutte le altre figure che, per motivi di spazio, non abbiamo potuto prendere in considerazione in questo articolo.

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